Lo zio (frammento)
Lo zio era alto e
magro, aveva un'andatura ciondolante e, già dalla gioventù, una barba folta che
mai più si tagliò completamente. Era piuttosto scontroso e a volte irritante,
per via di certi comportamenti tutt'altro che garbati. Ostentava sicurezza e in
qualche occasione amava fare il gradasso, vantandosi del suo coraggio e della
sua furbizia. Era senz'altro incoerente, poiché si dichiarava comunista, ma non
celava un'ammirazione smodata per le persone benestanti, che cercava d'imitare
nei comportamenti più fastidiosi, riguardanti l'esibizione di oggetti equivalenti
a status symbol. Aveva molti vizi: beveva molto, fumava e, appena poteva, si
faceva delle mangiate abbondanti nei ristoranti; a questo proposito, c'è da
aggiungere che il suo cibo preferito era senza dubbi il pesce, e che, per lui,
andare in un ristorante e non mangiare pesce era come andare in pasticceria e
non comperare dolci. Lo zio probabilmente nutriva una buona dose di antipatia
nei miei confronti (lo notavo dai suoi sguardi cattivi, e da certe battute un
po' troppo provocatorie nei miei riguardi); d'altra parte io non ho mai avuto
alcuna simpatia per lui, anzi, mi appariva detestabile, soprattutto quando
raccontava le sue spacconate o quando, dopo aver bevuto qualche bicchiere di
troppo, sproloquiava senza alcun pudore. Più di una volta ho confidato a mia
madre un certo disprezzo che nutrivo verso di lui, perché il mio modo di agire
e di pensare era lontanissimo dal modo di agire e pensare che lui amava
esibire. Mia madre mi disse che lo zio, nel periodo dell'adolescenza e della
primissima gioventù, era un timido, e che riuscì a superare la sua timidezza
assumendo dei comportamenti opposti a quelli che lo caratterizzavano; da qui la
sua spavalderia largamente esibita. Poi, quest'uomo così vissuto, così pieno
d'iniziativa e di virtù, si ritrovava spesso in bolletta; più di una volta fu
mia madre ad aiutarlo (almeno così lei mi raccontò), e a toglierlo da guai finanziari
che lo assillavano. Ma mio zio è morto già da molti anni, e tutto quello che è
successo tra noi non ha più alcuna importanza.
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